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Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

L'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) è un provvedimento di grande rilevanza nel panorama legislativo ambientale italiano, introdotto dal D.P.R. n. 59/2013 in attuazione del D.L. n. 5/2012 ("Decreto Semplificazioni"). Rappresenta una svolta significativa verso una gestione più efficiente e snella delle attività produttive che impattano sull'ambiente, semplificando gli adempimenti amministrativi e unificando in un unico titolo diverse autorizzazioni ambientali che in precedenza dovevano essere richieste separatamente.
L'AUA si applica a una vasta gamma di soggetti, tra cui piccole e medie imprese (PMI) e impianti non soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Sono esclusi dal campo di applicazione dell'AUA gli impianti soggetti ad AIA, i progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nei casi in cui quest'ultima sostituisca i titoli abilitativi ambientali, le attività estrattive e i siti contaminati. L'obiettivo principale dell'AUA è semplificare e snellire le procedure amministrative per le imprese, riducendo gli oneri burocratici e i tempi di attesa per l'ottenimento delle autorizzazioni ambientali.
La richiesta dell'AUA è obbligatoria per le attività soggette ad almeno una delle seguenti autorizzazioni: autorizzazione agli scarichi idrici, autorizzazione alle emissioni in atmosfera in procedura ordinaria e autorizzazione all'utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura. Questa obbligatorietà è dovuta al fatto che tali attività possono avere un impatto significativo sull'ambiente, richiedendo una valutazione più approfondita e un controllo più stringente da parte delle autorità competenti. Viceversa, la richiesta è facoltativa per le attività soggette a sole comunicazioni (ad esempio, per il recupero dei rifiuti in regime semplificato) o all'autorizzazione generale per le emissioni in atmosfera, in quanto queste attività sono considerate a basso impatto ambientale e richiedono procedure autorizzative più snelle.
Il procedimento per il rilascio dell'AUA coinvolge due attori principali: il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e la Provincia. Il SUAP funge da unico punto di accesso per il richiedente, ricevendo e trasmettendo la documentazione all'Autorità competente (la Provincia) e garantendo un efficace coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel procedimento. La Provincia, invece, è responsabile del rilascio, del rinnovo e dell'aggiornamento dell'AUA, valutando la conformità dell'attività alle normative ambientali e imponendo eventuali prescrizioni per minimizzare l'impatto ambientale. In alcuni casi, il SUAP può anche attivare il procedimento unico e indire la conferenza dei servizi, coinvolgendo tutti gli enti interessati (ad esempio, ARPA, ASL, Vigili del Fuoco) per una valutazione completa e condivisa. La conferenza dei servizi rappresenta un momento cruciale del procedimento, in quanto consente di affrontare in modo coordinato e sinergico le diverse problematiche ambientali connesse all'attività produttiva oggetto dell'AUA.
L'AUA ha una durata di 15 anni, un periodo che ha suscitato alcune perplessità in passato, soprattutto per quanto riguarda l'autorizzazione agli scarichi contenenti sostanze pericolose. Tuttavia, il legislatore ha scelto di mantenere questa durata per rimarcare l'intento di semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi che caratterizza l'AUA, pur prevedendo la possibilità di controlli e verifiche periodiche per garantire il rispetto delle condizioni ambientali. Durante questo periodo, l'impresa è tenuta a rispettare tutte le condizioni e le prescrizioni contenute nell'AUA, nonché a comunicare tempestivamente eventuali modifiche all'attività che potrebbero avere un impatto sull'ambiente.
Il Regolamento che disciplina l'AUA non introduce specifiche sanzioni per il mancato rispetto delle sue disposizioni. Pertanto, in caso di violazioni, si applicano le sanzioni previste dalle normative settoriali relative ai singoli titoli abilitativi sostituiti dall'AUA. Ad esempio, lo scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione può comportare sanzioni penali e amministrative, come l'arresto fino a due anni o l'ammenda da 1.500 a 10.000 euro, ai sensi dell'art. 137 del D. Lgs. n. 152/2006. Analogamente, l'emissione in atmosfera di sostanze inquinanti senza autorizzazione può comportare sanzioni amministrative pecuniarie, come previsto dall'art. 279 dello stesso decreto legislativo, che possono variare in base alla gravità dell'infrazione e alla tipologia di sostanza inquinante. Inoltre, l'omessa comunicazione preventiva per l'utilizzo agronomico di effluenti di allevamento può comportare sanzioni amministrative da 2.000 a 10.000 euro. L'abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti, in violazione delle norme sull'AUA, può comportare sanzioni penali e amministrative, come l'arresto fino a un anno o l'ammenda da 2.600 a 26.000 euro, ai sensi dell'art. 255 del D. Lgs. n. 152/2006.
Per quanto riguarda i casi pratici, è importante ricordare che l'AUA non è trasferibile in caso di subentro nella gestione di un'attività. Ad esempio, se una ditta subentra a un'altra nella gestione di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, il nuovo gestore dovrà richiedere una nuova AUA, anche se l'impianto era già in possesso di tale autorizzazione. Allo stesso modo, se un'azienda decide di ampliare la propria attività e questa modifica comporta la necessità di ottenere ulteriori autorizzazioni ambientali, ad esempio per l'installazione di nuovi impianti o l'utilizzo di nuove sostanze, sarà necessario richiedere un aggiornamento dell'AUA.
Inoltre, l'AUA non copre tutte le possibili autorizzazioni ambientali. Ad esempio, un'azienda che intende realizzare un nuovo impianto industriale che potrebbe avere un impatto significativo sull'ambiente potrebbe dover richiedere una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che è un procedimento separato e più complesso rispetto all'AUA. Allo stesso modo, un'azienda che gestisce un sito contaminato dovrà seguire le procedure specifiche previste dalla normativa in materia di bonifica dei siti contaminati, che non sono comprese nell'ambito dell'AUA. Un altro esempio potrebbe essere un'azienda che intende realizzare un impianto di trattamento rifiuti pericolosi, che richiede un'autorizzazione specifica ai sensi dell'art. 208 del D. Lgs. n. 152/2006, non ricompresa nell'AUA.
In aggiunta, è importante sottolineare che l'AUA non esonera le imprese dal rispetto delle altre normative ambientali, come quelle relative alla gestione dei rifiuti, alla prevenzione e controllo integrati dell'inquinamento (IPPC) o alla protezione delle acque. Le imprese dovranno comunque rispettare tutte le norme ambientali applicabili alla loro attività, anche se in possesso di un'AUA. Ad esempio, un'azienda che produce scarichi idrici dovrà comunque rispettare i limiti di emissione previsti dalla normativa, anche se in possesso di un'AUA che autorizza lo scarico.
Infine, è importante ricordare che l'ottenimento dell'AUA non è un atto dovuto, ma è subordinato alla valutazione da parte dell'autorità competente del rispetto dei requisiti ambientali previsti dalla normativa. L'autorità competente può richiedere integrazioni documentali o chiarimenti, effettuare sopralluoghi e verifiche, e può anche negare il rilascio dell'AUA se ritiene che l'attività non sia compatibile con la tutela dell'ambiente. Ad esempio, se un'azienda presenta una domanda di AUA per un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, ma non dimostra di aver adottato tutte le misure necessarie per mitigare l'impatto ambientale dell'impianto, l'autorità competente potrebbe negare il rilascio dell'AUA.
In conclusione, l'Autorizzazione Unica Ambientale rappresenta uno strumento di semplificazione amministrativa di grande rilevanza per le imprese, che consente di ridurre gli oneri burocratici e di ottenere un unico provvedimento autorizzativo che copre diverse esigenze ambientali. Tuttavia, è fondamentale conoscere le disposizioni del Regolamento e le normative settoriali per evitare di incorrere in sanzioni. La corretta applicazione dell'AUA può contribuire a promuovere uno sviluppo sostenibile, conciliando le esigenze economiche delle imprese con la tutela dell'ambiente. Inoltre, l'AUA favorisce la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, che possono consultare la documentazione relativa alle attività produttive e presentare eventuali osservazioni durante il procedimento di rilascio dell'autorizzazione.

 

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